Valle dei Laghi – Parete di Fraveggio – Via Trombicule e Scotano

06 dicembre 2025

Introduzione

La parete di Fraveggio,  inizia dove finisce la Rupe di Santa Massenza (detta ache Rupe di Fraveggio )nei pressi dell’omonima frazione nella Valle dei Laghi, in Trentino, e termina sotto la strada che da Vezzano porta a Ranzo. Dove si trova la clessidra di Lon ( grande colonna scavata nella roccia durante i lavori della strada di collegamento tra Vezzano e Ranzo).

La via è stata aperta nel novembre 2025 dal collaudato trio composto da Andrea Bressan, Federica Pincigher e Massimo Dorigoni.

  • Difficoltà massima: 7+o A0 un passo(da confermare)
  • Lunghezza: circa 105 m, suddivisi in 5 tiri
  • Tipo di arrampicata: mista, con passaggi su placca, fessure, diedri e brevi strapiombi
  • Chiodatura: mista (soste a fix)
  • Esposizione: Est
  • Tempo di salita: 1h30’ – 2h
Targhetta

Accesso:Dal parcheggio all’ingresso del paese di Fraveggio, si attraversa il borgo in direzione Santa Massenza. Al bivio per la frazione si prosegue dritto su una strada cementata. Al termine del tratto cementato si segue la strada forestale; poco dopo si sale a destra nel bosco seguendo le indicazioni “Santa Barbara”.

Percorrere il sentiero per circa 15 minuti fino a un ometto che indica di abbandonarlo verso sinistra per raggiungere la parete(con targhetta evidente anche dal sentiero) .

Avvicinamento totale: ca. 25 minuti.

Relazione:

L1. Salire la placca articolata direttamente, quindi piegare a destra verso alcuni alberi. Tenersi poi a sinistra e raggiungere la sosta su due fix(30 m, 4 ch., 1 cl., diff. 4/4+).

Primo tiro

L2. Obliquare a destra fin sotto un muretto che si supera facilmente, raggiungendo una cengia sotto strapiombi. Proseguire a destra fino alla sosta nei pressi di un albero(20 m, 2 fix, 2 ch., diff. 3/4).

Sul secondo tiro

L3. Dalla sosta salire a sinistra nel diedro concrezionato con buone prese tra le colate. Il passo iniziale è il più impegnativo. Obliquando a sinistra si raggiunge un ceppo e un piccolo diedro che porta alla sosta su due fix (15 m, 4 fix, 1 cl., diff. 6-).

Sul terzo tiro
Terzo tiro

L4. Traversare a destra sotto lo strapiombo e risalire verticalmente (tiro chiave). Superato lo strapiombo, una presa a destra in un piccolo diedro facilita l’accesso a una cornice orizzontale; un ramo tagliato aiuta a issarsi sulla paretina che conduce alla sosta(15 m, 1 cl., 2 fix, 2 ch., diff. 7+ o A0).

Superato lo strapiombo del quarto tiro

L5. Attaccare il muro sopra la sosta un po’ a destra, poi rientrare a sinistra e nuovamente a destra, quindi salire diritti su pancia verticale fino alla sosta, dove si trova anche il libro di via (circa 15 m, 3 ch., 1 fix, 1 cl., diff. 5+).

Ultimo tiro

Considerazioni:

La via è inizialmente un po’ sporca di terra, ma con il passaggio dovrebbe ripulirsi. È corta e si presta a essere concatenata con altri itinerari della zona. Utile integrare con protezioni mobili, in particolare cordini per clessidre e alberi.

Molte vie moderne non nascono per essere “cartoline”, ma per offrire esperienze diverse: avventura moderata, arrampicata varia, scoperta, o semplicemente un itinerario nuovo dove prima c’era silenzio.

Discesa:

Dalla sosta dell’ultimo tiro risalire per qualche metro il pendio ripido, quindi piegare a destra seguendo bolli rossi e frecce che conducono alla strada Ranzo – Vezzano. Da qui scendere e prendere una strada a destra che attraversa i campi, riportando al borgo di Fraveggio.È possibile anche scendere in doppia (opzione non collaudata); con corda singola serve una 70 m.

Tracciato della via
Schizzo della via

AVVERTENZE: L’alpinismo e l’arrampicata sono attività potenzialmente pericolose se non praticate con la dovuta preparazione ed esperienza.
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