Arco – Monte Stivo – Parete di Pezol – Via Garda Lake

Venerdì 3 gennaio 2025

La parete di Pezol è ricca di vie sul settore di destra (circa sette), mentre sul settore di sinistra, compresa questa, ce ne sono solo tre. Mauro Bernardi ha aperto questa via nel maggio 2021 che interseca la più nota “Sulle Pance del Pezol” di F. Kluckner e S. Schieder del 2017. La linea è interessante, la roccia è buona e le difficoltà si concentrano sui primi due tiri.

Foto con tracciato

Avvicinamento:

La base di partenza è il paese di Bolognano (comune di Arco). Si imbocca la SP 48 in direzione Monte Velo e, al km 4,150 circa, si prende il tornante verso destra. Dopo circa 200 metri, sulla sinistra, parte una strada forestale oltre una sbarra. Dopo circa 200 metri si imbocca a sinistra un sentiero (Garda Trek) che scende. Si continua su questo sentiero, si incontra un breve tratto di salita su cengetta rocciosa e si mantiene la sinistra, dove un altro sentiero si dirama a destra (sentiero di rientro). Si continua finché il sentiero inizia a scendere fortemente e noi ci dirigiamo a destra, proseguendo poco più avanti dove una traccia (ometto e piccoli bolli azzurri) si distacca a sinistra. Si segue questa traccia per lungo tratto fino a raggiungere il ghiaione, poco prima dell’attacco della via “Le Pance del Pezol”. Siamo saliti senza traccia, puntando alla prima linea orizzontale (strapiombo) fessurata che intaglia la parete, a destra, dove inizia.

Scritta all’attacco

Relazione:

Il primo tiro parte dalla cengia e inizia in traversata verso sinistra. Si vedono cordini in clessidre, ma molti rami fuoriescono dalla fessura orizzontale. Per scavalcarli e proseguire, è necessaria una “tarzanata” fino a un cordone penzolante da un fix che indica la direzione della via. Ora si sale verso l’alto (a circa una decina di metri dalla partenza). La placca da superare è stata ripulita: appigli e appoggi sono visibili. Procedere non è difficile, ma impegna. La placca continua fino a incrociare il quinto tiro (traverso) della via “Le Pance del Pezol”. Giunti al tetto, si segue questa via per qualche metro verso destra fino alla sosta su clessidre. Il riferimento sono dei fix che salgono lo strapiombo sopra le clessidre.

Primo tiro
Primo tiro
La placca prima della sosta del primo tiro

Sosta 1: 30 m, 6 clessidre e 8 fix, difficoltà 6b+.

Si sale sopra la sosta con arrampicata faticosa su uno strapiombo accentuato. I primi due fix sono ravvicinati, mentre il terzo, nascosto da una lista di roccia, è più distante. Superato il terzo fix, le difficoltà diminuiscono e si continua fino a una comoda cengia con evidenti clessidre alla base di una placca.

Sosta 2: 25 m, 8 fix, 3 clessidre, difficoltà 6c+/A1.

Lo strapiombo del secondo tiro visto dalla sosta
Sullo strapiombo del secondo tiro

La placca sopra la sosta si supera andando prima a destra e poi a sinistra, cercando i buchi con vegetazione ben appigliati. Più sopra, si obliqua a sinistra sotto uno strapiombo e, dopo un muro verticale, si raggiunge la sosta a destra sotto un albero su fittone con anello.

Sosta 3: 32 m, 3 fix e 8 clessidre, difficoltà 5 e 4.

Dalla sosta, si traversa facilmente a destra per raggiungere una parete di roccia dubbia. Si sale in verticale puntando a un diedro, alla fine di una placca, con sosta su clessidre e anellone su cordoni.

Sosta 4: 30 m, 8 rinvii, difficoltà 5+.

Poco prima della sosta del quarto tiro

Dalla sosta si sale diritti per il diedro, e subito dopo la prima clessidra un passo ci impegna un po’. Si prosegue per il diedro fino ad aggirare lo spigolo a destra per poi stare sulla parete di sinistra, salendo su una costola per arrivare a destra alla sosta.

Sosta 5: 30 m, 3 clessidre, 5 fix e 1 albero, difficoltà 6-/5.

L’ultimo tiro consiste nel traversare a destra, superare un canalino e aggirare uno spigolo, tenendosi un po’ bassi rispetto ai fix. Si supera la placca soprastante, si esce a sinistra e, per rocce rotte, si raggiunge la sommità della parete, dove si trova la trincea sommitale. Sosta su anello.

Sosta 6: 27 m, 5 fix, 1 clessidra, difficoltà 6.

La partenza dell’ultimo tiro

Dalla sosta si prende una traccia a sinistra (ometto) per poi salire verso l’alto fino alla sommità, dove ci sono delle panche sotto il traliccio.

Sosta finale nella trincea

Discesa:

Dalle panche si sale ancora fino a raggiungere il traliccio. Qui si prende a destra per un sentiero che inizia a scendere. Mantenendo la sinistra, il sentiero ci riporta alla strada dove abbiamo lasciato l’auto. Circa 30 minuti.

Note:

Per questa via avevamo poche indicazioni e ci siamo portati qualche friend medio (usato una volta il rosso). La via ha poche ripetizioni e, in particolare, i primi metri del primo tiro sono invasi dai rami che andrebbero tagliati. Per il resto, la via ci è piaciuta.

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