Gruppo del Catinaccio – Punta Masarè – Via Tochiro

Giovedì 31 luglio 2025

Si tratta, in effetti, dello spigolo sud-est della Punta Masarè.

La via è stata aperta nei primi giorni di luglio 2025 da G. Rasom, con la collaborazione di A. Furci. Come la vicina Key Yuki, anche questa è una via plaisir, leggermente più facile e decisamente piacevole da scalare.

La parte alta, in particolare il quarto e quinto tiro, è un po’ sporca, quindi è bene prestare attenzione alle prese.

La settimana scorsa, durante un trekking con un gruppo, ho conosciuto Silvio. Parlando del più e del meno, ho scoperto che anche lui arrampica. In men che non si dica, ci siamo accordati per andare a ripetere insieme questa nuova via ancora poco conosciuta.

Alla cordata si sono poi uniti anche Sandro e Giuliano, completando così una compagnia affiatata e ben assortita.

È stata una bella esperienza, affrontata con curiosità e in un clima di relativa tranquillità, senza pressioni ma con tanto entusiasmo.

Oltre a conoscere meglio Silvio, ho avuto anche la possibilità di scoprire e apprezzare le storie e l’esperienza alpinistica degli altri due compagni di cordata. Un’uscita che ha lasciato sicuramente un segno, non solo per la via, ma anche per le persone con cui l’ho condivisa.

Avvicinamento:

Dal Passo di Costalunga si prende il sentiero n. 548 fino al Rifugio Roda de Vael (circa 1h30 di cammino), oppure più velocemente con la seggiovia fino al Rifugio Paolina e, in circa mezz’ora a piedi, si raggiunge il Roda de Vael.

Accesso:

Dal Rifugio Roda de Vael, seguire il sentiero per la Ferrata Masarè (in senso orario). Si attraversa tutta la conca sotto le Torri del Masarè, salendo fino a una netta curva a sinistra in prossimità della parete. A questo punto si lascia il sentiero e si punta alla base della parete, caratterizzata da un evidente buco a circa 30 metri da terra. L’attacco si trova alla base di un diedro fessurato, con un fix e cordino giallo sulla sinistra (circa 20 minuti).

Attacco della via

Relazione:

🔹Tiro 1

📏 22 m — 🔩 7 fix — 🧗 5a

Si sale nel camino sfruttando un pilastrino centrale. Si inizia a sinistra e ci si sposta sulla parete destra, dove iniziano i fix.

La roccia è ottima e compatta. Si prosegue sull’avancorpo destro, quindi ci si sposta nuovamente a sinistra seguendo un diedro erboso, per poi uscire su un facile pendio che conduce alla sosta alla base di un muro verticale leggermente a destra.

📍 Sosta 1: 2 fix + cordino giallo

Il primo tiro visto dalla sosta 1

🔹 Tiro 2

📏 25 m — 🔩 11 fix — 🧗 5c

Il muro sopra la sosta è di roccia solida e lavorata, con buchi ben marcati. Dopo un inizio verticale, la parete si adagia leggermente per qualche metro. Ci si sposta un pò a destra.

Si prosegue su uno spigolo arrotondato, dove un passaggio più tecnico richiede attenzione, ma è breve. Si continua poi più facilmente fino alla sosta dove lo spigolo si abbatte.

Da questa sosta è possibile seguire il secondo a vista.

📍 Sosta 2: 2 fix + cordino giallo

Silvio sul secondo tiro
Giuliano sul secondo tiro
Sandro sul secondo tiro prima della sosta
Giuliano sui primi metri del secondo tiro

🔹 Tiro 3

📏 15 m — 🧗 I

Si sale per facili rocce e si aggira un tozzo pilastro da sinistra verso destra, entrando in un canale facile. Dopo circa 15 metri si raggiunge direttamente la sosta successiva (si può evitare la S2 e salire direttamente quì).

📍 Sosta 3: 2 fix + cordino giallo

🔹 Tiro 4

📏 20 m — 🔩 7 fix — 🧗 5a

Si sale in spaccata sfruttando le due pareti del canale, poi si prosegue sulla parete sinistra. La roccia in questo tratto è più sporca, richiede quindi più attenzione alle prese, anche se la difficoltà tecnica rimane bassa.

📍 Sosta 4: 2 fix + cordino giallo

In partenza del quarto tiro
Sul quarto tiro in arrivo in sosta

🔹 Tiro 5

📏 30 m — 🔩 10 fix — 🧗 5b/c

Facile avvio tra roccette e toppe d’erba, fino alla base della parete terminale. Si sale su roccia inizialmente discreta, che poi si fa più verticale e fragile.

I fix sono ravvicinati, ma è importante testare bene le prese.

Si punta ora ad un tettino obliquo su roccia grigia, spostandosi a sinistra e dopo averlo superato si sale una placca più sana che porta in sosta poco sotto la vetta.

📍 Sosta 5: 2 fix + cordino giallo

Sul quinto tiro
Giuliano e Silvio sul quinto tiro

🔹 Tiro 6

📏 12 m — 🧗 I

Ultimo tiro facile su una rampetta erbosa che conduce alla cima panoramica.

📍 Sosta 6: 1 fix + cordino giallo

Sandro sull’ultimo tiro
Foto di gruppo in vetta

Discesa:

Dalla cima si procede verso ovest su facili rocce, fino a una forcella (sulla sinistra un fix con anello). Da qui è possibile calarsi nel canale a sinistra e poi scendere per sfasciumi fino al sentiero. Noi abbiamo preferito traversare leggermente a destra e risalire una facile rampa (ometti), fino a raggiungere un’altra forcella. Da qui si prende una traccia verso sud che intercetta il sentiero di uscita della Ferrata Masarè. Si scende quindi al Rifugio Roda de Vael (circa 30 minuti).

Tracciato della via

AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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