Valle dei Laghi – Parete Due Laghi – via lo Spigolo  Nascosto

Martedì 4 marzo 2025

Attacco della via

Di questa via si sa ormai molto. Aperta nel 2015 da H. Grill e F. Kluckner, questo itinerario ha attratto folle di ripetitori, molti dei quali principianti, poiché si tratta di un percorso di bassa difficoltà che coniuga la bellezza della roccia con protezioni ravvicinate e offre la possibilità di godere della vista sul lago di Santa Massenza. Sebbene il lago non risulti particolarmente affascinante, essendo alcune delle sue sponde occupate dai tralicci della vicina centrale elettrica, il fascino è compensato dal borgo antico di Santa Massenza. Fino al 1544, il paese era chiamato Maiano, ma successivamente assunse il nome di Santa Massenza in onore della  santa (madre del vescovo Vigilio ) morta in questo luogo. Il piccolo borgo è disseminato di distillerie di grappa, guadagnandosi così il titolo di capitale della grappa artigianale. È inoltre possibile visitare la centrale elettrica, che tramite condotte forzate porta l’acqua dal gruppo dell’Adamello fino al Lago di Garda.

Il primo tiro

Accesso: provenendo da Trento, si supera l’abitato di Vezzano nel comune di Vallelaghi in direzione di Sarche e si prosegue fin dopo il ponte che supera il collegamento tra i due laghi (S.Massenza e Toblino), alla rotonda si gira a destra  per l’abitato di Santa Massenza e dopo qualche centinaio di metri si parcheggia a destra nel parcheggio della Centrale Elettrica.

Avvicinamento: dal parcheggio della centrale ci si dirige a piedi verso il borgo e dopo la prima casa sulla sinistra prendere il sentiero con bolli rossi. Il sentiero sale e si supera una rete paramassi (che rimane sulla sinistra) e si trascura una traccia sulla destra per continuare qualche decina di metri verso la parete, qui andare a destra e proseguire per qualche centinaio di metri fino a notare sulla sinistra l’attacco della via( scritta in azzurro, “Lo spigolo…”),fino a qui c.a. 30 minuti.

Relazione: Noi abbiamo attaccato il primo tiro sullo spigolo che parte praticamente dal sentiero e per giungere al secondo tiro abbiamo fatto un breve spostamento a piedi di circa 80 metri. Le protezioni descritte nella seguente relazione sono quelle da noi trovate lungo la via(cordini in clessidre o alberi) ma è possibile incrementare il numero con altri cordini o protezioni mobili.

Il primo tiro sale lungo lo spigolo adagiato fin sotto un tettino che si tiene a sinistra e rimontando il successivo muretto verso sinistra a prendere la placca a sinistra dello spigolo molto lavorata fino alla sosta su albero con cordone.Sosta 1 , 38 m., 2 fix, 4 cl. 1 ch., diff. 4°.

Si prosegue ora salendo sulla facile traccia in conserva fin sotto il successivo tiro per circa 80 m. Fino a qui si può arrivare camminando da una traccia che arriva da destra.

La seconda lunghezza sale sulla placca a sinistra dello spigolo su roccia molto lavorata a buchi e fessure per protezione molte le clessidre,  poi si devia a destra portandosi sulla placca parallela alla precedente ma più bassa e si continua fino alla sosta vicino ad un albero su fix ad anello e clessidra. Sosta 2, 50 m., 2 fix e 9 cl.,diff. 3° e 4°.

Emanuela sul secondo tiro

Il terzo tiro prosegue sopra la sosta sulla placca appoggiata, dopo alcuni metri e non più in vista del compagno in sosta, si sale a sinistra rimontando un facile muretto che ci porta ad un’altra placca sempre a sinistra dello spigolo che porta facilmente alla sosta comoda su un fix con anello. Sosta 3, 40 m. 2 fix e 3 cl. ,diff. 3°.

In partenza sul terzo tiro

Si continua a salire rimanendo a sinistra dello spigolo con facile arrampicata su roccia sempre eccellente e lavorata fino alla sosta su fix ad anello + cl. Sosta 4, 50 m. 1 fix , 7 cl. E 1 alb., diff. 3°.

Quarto tiro

Si continua a salire tenendosi leggermente a destra ma rimanendo sempre sulla placca a sinistra dello spigolo, troviamo alberi e clessidre con cordoni e la roccia continua ad essere solida e lavorata, è proprio piacevole la salita , noi siamo in ombra ma la temperatura è gradevole. La sosta è con un fix con anello e una clessidra. Sosta 5, 48 m., 3 alb. e 5 cl., diff. 3°.

Quinto tiro

La roccia sopra di noi è ricca di fessure e la placca sembra spaccata da crepe ma queste sono provvidenziali come appigli, in alto la roccia si illumina di sole, poi si traversa a destra a prendere la placca terminale, il fix a destra obbliga ad uno spostamento in quella direzione, ma ormai usciamo sullo spigolo e si arriva nel boschetto terminale dove si sosta su un albero a scelta. Sosta 6, 45 m., 1 fix e 5 cl., diff.4°.

Ultimo tiro

Discesa: si segue la traccia (ometti di sassi), dapprima verso sinistra e poi piega a destra fino ad oltrepassare un caratteristico tunnel nella roccia, si prosegue con saliscendi, la traccia è battuta, si incontra un sentiero attrezzato con cavi d’acciaio e una scala di ferro, poi la traccia confluisce con il sentiero Scal che proviene da Margone. Più sotto una traccia si diparte  a destra e continuando per questa ci porta sopra le ultime case del paese di Santa Massenza in prossimità di una costruzione in cemento dove termina una strada cementata che seguendola porta al paese. È da qui attraversatolo, al parcheggio. Tempo circa un’ ora.

Lungo la discesa
Tracciato della via

Avvertenze:

L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
Le relazioni delle escursioni, ascensioni e arrampicate sono il frutto della nostra personale ed estemporanea esperienza e non possono essere considerate inconfutabilmente attendibili. Tutte le notizie vanno valutate e verificate sul posto di volta in volta, e da persone esperte, prima di intraprendere qualsiasi percorso.
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