Sabato 4 gennaio 2025
La Via Dante Dassatti è una delle prime vie aperte nel settore, ed è descritta nel libro Vie di Roccia e Grotte dell’Alto Garda, edito dalla S.A.T. Sezione di Arco nel 1983. L’apertura della via risale all’11 agosto 1974, ad opera di Enrico Leonardi e Marco Vecchi. La difficoltà riportata è di 3° e 4° grado, con un passaggio di 5° e l’uso di 5 chiodi. Nel periodo 2018-2020, la via è stata ripulita e rivista da F. Kluckner, A. Farneti e S. Schieder, come documentato in una relazione su arrampicata-arco.com.

Avvicinamento:
L’avvicinamento parte dal paese di Bolognano (comune di Arco). Si segue la SP 48 in direzione Monte Velo, e al km 4,150 circa, al tornante verso destra,si prende una strada forestale che si dirama a sinistra oltre una sbarra. Dopo circa 200 metri, si imbocca un sentiero (Garda Trek) a sinistra, che scende. Si prosegue fino a un breve tratto di salita su cengetta rocciosa. Si mantiene la sinistra dove un altro sentiero si stacca a destra (sentiero di rientro), continuando fino a dove il sentiero comincia a scendere fortemente. Da qui, si devia a destra, per proseguire poco più avanti e prendere a sinistra una traccia (ben segnalata da ometti e bolli azzurri). Seguendo questa traccia, si raggiunge la base della parete. Nella zona è visibile il nome della via alla base, poco a sinistra della via “Cercando la Trincea”. L’avvicinamento dura circa 30 minuti.

Relazione:
Il primo tratto si sviluppa su rocce che, sebbene appaiano instabili, offrono buone possibilità di presa. È importante scegliere con attenzione i punti di appoggio. Si prosegue leggermente a destra fino a una sosta su roccia migliore. 1° tiro (25 m, 6 clessidre, difficoltà 5/4)
Il secondo tiro segue il pilastro soprastante, sfruttando una placca lavorata a destra dello spigolo. Si inizia rimanendo a sinistra per poi spostarsi a destra con movimenti di equilibrio, superando il passo chiave a metà tiro. Successivamente, si continua su roccia lavorata con buone prese fino alla sosta. 2° tiro (27 m, 8 clessidre, 1 fix, difficoltà 6, un passo)

Si parte a destra per risalire un diedro aperto. Dopo aver superato un tettino sulla sinistra, si continua su roccia solida fino a raggiungere la sosta sotto un grande spigolo.3° tiro (27 m, 3 clessidre, 1 chiodo, 1 albero, difficoltà 5+)

Questo tiro prosegue su facili rocce, girando dietro lo spigolo del pilastro. Si affronta una placca ben appigliata, per poi entrare in un diedro/camino a destra, che permette di salire fino alla sosta su anello e albero.4° tiro (20 m, 3 clessidre, difficoltà 4/5-)


Sopra di noi e leggermente a sinistra corre una fessura dove è presente un cordino in clessidra, noi però rimanendo sulla destra sulla placca anche questa ben appigliata riusciamo ad alzarci arrivando sulla parte alta della fessura anzidetta,evitando il tratto più strapiombante, superato questo punto la fessura continua ma la placca si adagia e il grado si abbassa fino ad uscire obliquando a destra alla sosta sotto uno strapiombino su clessidre. 5° tiro (18 m, 3 clessidre, 1 chiodo, difficoltà 5+/5)


Il sesto tiro inizia con un obliquo a destra, superando uno strapiombo e uno spigolo. Dopo il passaggio atletico, si continua su una placca con buone prese fino alla sosta. 6° tiro (20 m, 3 fix, 5 clessidre, 2 alberi, difficoltà 6+)

Ora si traversa facilmente a sinistra e si risale la parete (fix) facendo attenzione alla roccia si procede con facilità tenendo la destra fino ad arrivare su una traccia che permette di traversare a destra in un boschetto ma noi andiamo leggermente a sinistra fino a degli alberi dove si sosta e finisce la via. 7° tiro (40 m, 1 fix, 4 clessidre, difficoltà 4+)
Discesa:
dalle panche si sale ancora fin ad arrivare al traliccio e qui si prende a destra per sentiero che inizia a scendere e mantenendo la sinistra ci porta alla strada dove abbiamo lasciato l’auto. Circa 30 minuti.

Note:
La via è bella, varia e ben protetta. Tuttavia, potrebbe essere utile portare qualche friends di dimensioni medie e piccole per integrare la protezione su alcuni tratti.

AVVERTENZE:
L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
Le relazioni delle escursioni, ascensioni e arrampicate sono il frutto della nostra personale ed estemporanea esperienza e non possono essere considerate inconfutabilmente attendibili. Tutte le notizie vanno valutate e verificate sul posto di volta in volta, e da persone esperte, prima di intraprendere qualsiasi percorso.
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