Chiusa di Ceraino  (VR) – Via “Dedicata a Narcisa “

Sabato 16 novembre 2024

Oggi torno in Val d’Adige per affrontare una lunga trasferta verso la Chiusa di Ceraino, salendo sulla via “Dedicata a Narcisa”. Partiamo da casa non troppo presto, ma a causa di una deviazione a Rivalta, allunghiamo il percorso sulla SS12 fino a Volargne. Attraversiamo l’Adige per tornare a Rivoli Veronese e successivamente raggiungiamo la base della falesia. Le informazioni sulla via sono state reperite dal sito http://www.redclimber.it. La via è stata aperta da Giuseppe Zanini, Bruno Bettio e Michele Macrì tra il 1982 e il 1983; sebbene sia datata, è stata recentemente richiodata. È ben attrezzata con fix ravvicinati, la roccia è ottima e nonostante i suoi 40 anni, la via si presenta in ottime condizioni.

Foto itinerario

Accesso stradale: dal paese di Rivoli Veronese, dal centro (chiesa ) andare in direzione nord e prendere la via Caduti del Lavoro, prendere la prima strada a destra Via Battello e proseguire superando un primo bivio sulla sinistra a quello successivo rimanere a sinistra fino a che la strada diventa sterrata e si continua verso il fiume Adige, si supera un vecchio ponte in legno e si prosegue fino a trovare degli slarghi, noi ci siamo fermati a sinistra proprio dove poi si arriva con la traccia di discesa alla base di placche sassose.

Avvicinamento: Lasciata l’auto, si continua per la sterrata che poco più avanti piega a destra, si giunge alla base della parete e qui un muretto rotto ci indica la traccia da seguire che lambisce il fiume e ci porta alla base della nostra via, scritta alla base.

un muretto rotto ci indica la traccia da seguire

Sono le 11.30 e il sole ormai se ne va e lascia il posto all’ombra e al fresco.

scritta alla base

Relazione: la placca sopra la scritta è molto solida e appigliata in alto si vede il cavo di acciaio che attraversa la parte e lì sarà la prima sosta. Si sale diritti i fix sono in acciaio luccicante e dopo c.a. 15 metri si arriva facilmente in sosta. Sosta 1, 15 m., 5 fix, diff. 5c.

Primo tiro

La seconda lunghezza sale diritto sopra la sosta dove forzatamente volgo lo sguardo a destra e a sinistra dove si vedono altri fix di altre vie, mi alzo su diritto su prese taglienti il passo qui sopra è sostenuto sul verticale poi la parete si adagia un po’ e si continua su buone prese fino alla sosta che io sbagliando faccio a sinistra mentre è due metri più a destra. Sosta 2, 35 m., 13 fix, diff., 6b.

Secondo tiro
Emanuela sul secondo tiro

Il terzo tiro, si traversa decisamente a destra e poi in obliquo sempre a destra si prende un diedro che lo si percorre fino a che con un breve traverso sempre a destra si arriva facilmente in sosta. Sosta 3,27 m., 10 fix, diff., 6a.

Sulla sosta del secondo tiro
Arrivo in sosta del terzo tiro

Ora ci troviamo davanti ad una bella placca grigia a destra del grande diedro, la si percorre prima su diritti po leggermente a destra a superare un strapiombino con passo un po’ lungo e superatolo si procede alla sosta. Sosta 4, 25 m., 10 fix, diff.6a.

La placca del quarto tiro

L’ultimo tiro ci si alza stando un po’ a sinistra avvicinandosi al diedro e si punta a toccare la parte sinistra del diedro, i fix rimangono sulla destra e con buone prese si prosegue fino alla sosta con catena appena fuori dal diedro. Sosta 5, 23 m.,7 fix, diff. 5c.

Il diedro dell’ultimo tiro

Discesa: dalla sommità si seguono verso destra degli ometti di sassi e dei bolli gialli sbiaditi, la traccia inizia dopo poco a scendere fino a che si trova un cavo d’acciaio che seguendolo su tratti anche verticali(meglio tenere ancora imbrago e casco addosso)ci porta alla piazzola dove abbiamo lasciato la macchina (fino a qui, 15 minuti).

Sulla discesa
Panorama su Ceraino

Note: prima di fare ritorno a casa consiglio vivamente una sosta alla osteria/trattoria/negozio “Dal Gilio” in centro a Rivoli Veronese. La varietà di cibo dai panini ai primi e secondi piatti della cucina veronese e delle bevande Birra e vino stuzzica non poco l’appetito. Sui menù troneggia il motto “De quel che ghè no manca niente”, frase ripetuta dal originario oste/bottegaio sig. Gilio.

menu alla Bottega dal Gilio a Rivoli Veronese

AVVERTENZE:

L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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