Arco – S. Paolo – Via delle Cariti

Venerdì 6 settembre 2024

La Via delle Cariti, situata sulla parete di S. Paolo nei pressi di Arco, è stata aperta tra dicembre 2018 e gennaio 2019 da F. Kluckner, H. Grill, S. Schieder e A. Farneti. Il nome della via richiama le figlie di Zeus, conosciute dai Greci come Cariti e dai Romani come le Tre Grazie. Aglaia, Eufrosine e Talia accompagnavano Afrodite ed Eros, danzando per gli dei al suono della lira di Apollo.

La via è molto bella, su ottima roccia, e si presenta ancora non unta. Per la ripetizione, si consiglia di portare alcuni friend medio/piccoli e cordini per eventuali clessidre.

Avvicinamento:
È possibile parcheggiare l’auto alla chiusa, poco dopo il ristorante “La Lanterna” provenendo da Arco. Salire il sentiero che parte oltre la strada, seguendo una traccia evidente che conduce alla base della parete. Tenendo la sinistra per qualche decina di metri, si superano gli attacchi delle vie Aphrodite e Circe, fino a trovare l’inizio della Via delle Cariti (segnato alla base).

Relazione della via :salire la fessura che taglia la placca a sinistra, quindi spostarsi a destra per raggiungere la base di un’altra placca. Questa presenta un traverso a sinistra, appena sopra un tetto che sovrasta l’attacco della via. La placca è inizialmente verticale, ma poi si inclina leggermente a destra, conducendo a una placca lavorata con buchi e numerose clessidre che porta alla sosta.

Sul traverso del primo tiro

Sosta 1: 30 m, 7 clessidre, difficoltà V.
Spostarsi a destra per affrontare una serie di blocchi sotto un grande tetto. L’arrampicata è facile e ben ammanigliata. Superato un muretto verticale con gocce, si traversa a destra fino alla sosta su roccia ruvida.
Sosta 2: 28 m, 2 fix, 1 chiodo e 3 clessidre, difficoltà V+.

Anna sul traverso del secondo tiro


Salire sopra la sosta per superare una fessura/diedro, inizialmente con movimenti in dülfer. È possibile utilizzare un albero per uscire dalla fessura e arrivare a una cengia boschiva. Seguire la cengia a destra e salire qualche metro fino alla sosta.
Sosta 3: 40 m, 1 fix, 1 chiodo e 3 clessidre, difficoltà VI-/VI.

All’inizio della fessura del terzo tiro


Salire direttamente sopra la sosta, seguendo una placca che delimita a destra il pilastro sovrastante. Le protezioni sono limitate, quindi potrebbe essere utile qualche friend medio/piccolo. La roccia è eccellente e piacevole da arrampicare. Verso la fine del tiro, un piccolo diedro porta alla sosta.
Sosta 4: 35 m, 3 fix e 4 clessidre, difficoltà VI-.

Il quarto tiro


Traversare a destra aggirando uno spigolo. L’arrampicata è delicata a causa di grossi massi che sembrano instabili. Si procede verticalmente su una placca fino a raggiungere la cresta, con passi delicati fino alla sosta.
Sosta 5: 30 m, 4 fix e 2 clessidre, difficoltà VI-.

Il quinto tiro

Salire direttamente sopra la sosta, affrontando una placca articolata e puntando verso un breve diedro marcato, dove si trova un cordino. Subito dopo, si raggiunge la sosta.
Sosta 6: 15 m, 3 fix, difficoltà VI-.
Salire su facili rocce sopra la sosta, fino alla base di un piccolo diedro. Uscire a destra sullo spigolo, dove un cordino segnala una protezione. Proseguire su rocce stratificate e ben appigliate fino a superare il bordo sommitale, dove si trova la sosta e il libro di vetta.
Sosta 7: 37 m, 5 fix e 1 chiodo, difficoltà VI-.

Sull’ultimo tiro

Discesa:
Dalla sosta, scendere le rocce sottostanti fino a raggiungere una traccia che prosegue verso nord. Al bivio, prendere a sinistra, dove la traccia si unisce a una strada forestale. Proseguire lungo la strada in direzione nord fino a individuare una traccia a destra, segnalata da un ometto di sassi. Questa traccia riporta alla strada principale, che conduce verso sud fino all’auto (circa mezz’ora dall’uscita della via).

AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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