Martedì 2 luglio 2024
Altra via “plaisir” sopra il rifugio Roda de Vael. La via è stata aperta da Rasom G., Leviti A. e Rasom A. (Informazioni dal sito del rifugio Roda de Vael) e si affianca ad una serie di itinerari di breve lunghezza aperti recentemente sulla Punta Masarè.

Avvicinamento: dal Passo di Costalunga con il sentiero n. 548 al rifugio in circa 1.30 di cammino e più velocemente con la seggiovia al rifugio Paolina e in circa mezz’ora al rifugio Roda di Vael.
Accesso: Dal Rifugio prendere il sentiero per la ferrata Masarè e quando questo passa sotto la dirittura della Punta Masarè salire per il ghiaione puntando ad un grande masso, oltre questo puntando leggermente a sinistra salire fino alla base del camino obliquo che taglia la parete verso destra. Poco più in basso e a sinistra è visibile un fix con cordino giallo e la scritta Tadasci, noi ci siamo imbragati qui perché più comodo. La via però parte una decina di metri più sopra verso destra (cordino viola in clessidra).

Relazione: dal cordino viola salire verso destra e alzarsi anche utilizzando la parte destra del camino fino a quando la placca di sinistra ben segnalata da fix ci permette di utilizzarla pienamente. La roccia è molto bella , ammanigliata e solida, e ci conduce alla sosta dopo aver superato due piccoli strapiombi . Sosta 1 su due fix, 30 m. (dal cordino viola),10 fix, diff. 6a+. (È stato messo un nuovo fix con cordino giallo 5 metri a destra della sosta di Tadeshi e anche la scritta ora il primo tiro è di 35 metri.)

Il secondo tiro parte leggermente a destra della sosta, al primo fix rientrare a sinistra passando sotto alla roccia sporgente(chiodo normale visibile in fessura)e successivamente andare a destra per affrontare la parete più direttamente, qui la roccia è molto solida e articolata e rende piacevole la salita e non particolarmente impegnativa fino alla sosta con catena. Sosta 2 ,25 m., 5 fix, diff. 5c.

La terza lunghezza, si sale a destra della sosta su roccia eccellente, si procede diritti per arrivare alla base di una paretina gialla lavorata a buchi, da qui si vedono molto vicini i fix a sinistra della via Tadashi, e noi ci alziamo con attenzione alcune prese sono ancora da pulire, più sopra dopo aver superato un fix e un cordino in clessidra puntiamo ad un diedrino che porta leggermente verso destra alla sosta che io mi posiziono fuori a destra dello spigolo per essere più comodo. Sosta 3su due fix uniti da cordino giallo, 30 m., 10 fix, diff. 6a.

Il quarto tiro è quello chiave ️ e si alza diritto dalla sosta, una striscia di roccia grigia ci indica la direzione(ma anche i fix )e ci porta a superare lo strapiombo sopra di noi zigzagando prima verso sinistra e poi a destra, le prese ci sono e la roccia e solida, una volta usciti l’arrampicata si fa nettamente più facile e dopo una decina di metri arriviamo in sosta su catena.Sosta 4, 30 m., 11 fix, diff.6b o A0.

Il quinto e ultimo tiro si sale nel canale a sinistra e per facili rocce e poi per zolle erbose si raggiunge la forcella con a sinistra un fix con anello per la calata. Sosta 5, su un fix,30 m.,1 fix di passaggio diff. 4a.
Discesa: dalla quinta sosta si può scendere con doppie da 30 metri(opzione non testata), ci si può calare per il canale lato sud e successivamente per rocce ed erba raggiungere il sentiero terminale della ferrata Masarè che porta al rifugio oppure come già fatto per la discesa della via Yattaran, ci siamo slegati e siamo saliti per la rampa a destra per circa 30 metri fino a raggiungere la forcella erbosa e da lì sul versante a sud una traccia facile si congiunge al sentiero che poi porta a sinistra verso il rifugio (questa opzione da me testata mi sembra la più semplice).
Materiali utilizzati: due corde da 60 metri, 11 rinvii, cordone dinamico per le soste.Protezioni mobili non indispensabili.
Note: la via è bella e su roccia quasi sempre solida, la discesa secondo me la più consigliata è quella da me testata(vedi discesa), le soste sono tutte a fix e anche lungo i tiri le protezioni sono sufficienti.
AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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