Domenica 24 marzo 2024

Oggi la scelta alla fine è caduta su Minuetto a Ceniga, via molto carina non difficile e ottimamente protetta. Io l’avevo già fatta in passato e me la ricordavo molto bella, altro capolavoro di Brighente e Co. Nelson mi elencava ieri i suoi progetti di quest’anno: Mescalito, Soleado etc. Ma è per essere la seconda via dell’anno mi sembrava più appropriata. La roccia lungo quasi tutti i tiri è ottima tranne gli ultimi tre che risultano essere sporchi ma facili. Noi abbiamo portato alcuni friends ma sono risultati inutili. Se guardiamo online vi sono molti siti che presentano la relazione di questa via anche molto dettagliata e la mia può solo essere uno spunto in più per leggere un rapporto aggiornato.

Avvicinamento: dall’abitato di Ceniga (vicino ad Arco)lasciata l’auto sulla stradina che porta al Maso Lizzone subito dopo aver attraversato il ponte Romano fuori dal paese (oggi domenica non c’era molta gente)ci s’incammina in direzione del sentiero degli Scaloni e quando il sentiero tocca la parete si prende una traccia a destra, costeggiando la parete fino a che troviamo la targhetta con il nome (20 min.).

Relazione:
Prima lunghezza, si sale il muretto sopra la targhetta e l’invitante lama sulla destra però serve solo per alzarci poi ci si deve spostare a sinistra a prendere una costola che ci permette di salire su una rampa più inclinata fin sotto ad uno strapiombino fessurato che una volta superato si procede a destra fino a prendere un diedrino più facile che ci conduce in sosta. Sosta 1, 25 m., 8 fix, 6a.
Secondo tiro, alzarsi sul muretto sopra la sosta tenendosi leggermente a destra, poi continuare in obliquo verso sinistra e puntare a un diedrino, superatolo continuare a sinistra sotto ad una pianta e salire un ulteriore diedrino che porta alla sosta. Sosta 2 , 20 m., 6 fix e un cordone,5b.
Terzo tiro, a sinistra della sosta una solida lama la superiamo per portarci sotto ad un diedrino giallo nascosto ricco di appigli netti, ci innalziamo su buone prese e dopo qualche metro ci spostiamo a destra con passo delicato per arrivare in sosta. Sosta 3, 15 m.,8 fix, 6a+.

Quarto tiro, ci si alza facilmente a sinistra per aggirare lo spigolo e arrivare ad una grossa pianta , una volta sormontata, si prende la placca e aiutati dai bordi dei tetti che la percorrono si procede verso la sosta . Sosta 4, 45 m. 6 fix e un cordone, 5a.

Quinto tiro, a destra della sosta si apre un diedro che sale in verticale e con buoni appigli, l’uscita del diedro è anche un po’ strapiombante ma ben appigliata, si continua a sinistra e si sale ora una placca con gocce fino alla sosta, forse il più bel tiro della via. Sosta 5, 30 m., 11 rinvii, 6a+.

Sesto tiro, a sinistra della sosta ci si innalza mantenendo un andamento obliquo con leggeri spostamenti a sinistra continuare per diedro obliquo con passo delicato e poco sopra l’arrivo in sosta. Sosta 6, 28 m.8 fix, 6a+.

Settimo tiro, ci si innalza leggermente a sinistra su roccia gialla, e dopo qualche metro si attraversa a destra superando un spigoletto, si prosegue ora raggiungendo l’incrocio del tetto con la parete dove una fessurina per le dita facilita la progressione verso destra facilmente il traverso sotto il tetto continua ma sempre con buone possibilità di appigli e appoggi fino all’arrivo in sosta su buona cengia. Sosta 7, 25 m., 9 fix e 1 chiodo, 6a+.

Ottavo tiro, sopra la sosta sale un diedro fessurato ma con ottimi appigli fuori dal diedro un muretto non difficile porta alla sosta. Sosta 8, 25 m.,4 fix, 6a.

Nono tiro,salire un diedrino sopra la sosta dopo aver incontrato un cordone su pianta si tiene la sinistra e si risale a un cengia, ora si procede in su diritti verso un albero, cordone verde (lasciato da me), si continua su roccia sporca fino alla cengia dove troviamo una clessidra con cordone e si piega a destra fino alla sosta cono due fix uno con anello.Sosta 9, 35 m., 2 cordoni in albero e una clessidra, 4°a.
Decimo tiro, salire a destra della sosta delle placche sporche e poi obliquare a sinistra, qui dopo aver trovato un chiodo sulla placca, noi abbiamo mantenuto la sinistra per portarci fino sotto ad un muretto di rocce friabili e poco prima di arrivare alla sosta abbiamo trovato un fix e poi alberi su cui fare la sosta. Sosta 10, 35 m. 1 chiodo, 1 fix, 1 cordone su albero.
Undicesimo tiro, un trasferimento di 15 metri su cengia verso destra ci porta ad una radura dove siamo partiti per superare una fessura sporca ma ben appigliata e con clessidre e buchi per poi piegare decisamente a destra e continuare su terreno facile fino a sostare su pianta. Sosta 11, 35 m., 1 cordone in clessidra , 5a.
Discesa: salire per traccia fino alla strada forestale, seguirla a sinistra fino a una radura dove questa finisce, prendere la traccia diritta (non quella a sinistra dove è presente un cartello stradale di “strada senza uscita”) che porta attraverso il sentiero degli Scaloni al maso Lizzone e poi a Ceniga in 30 min. circa.
Tempo di percorrenza: 4 ore circa
Note: la via a mio parere è molto bella, ben protetta e non ancora unta, negli ultimi tre tiri purtroppo la qualità della roccia e la vegetazione non sono così attraenti ma ci sta.Le soste sono tutte attrezzate con due fix, uno con anello e la chiodatura è ottima. Noi pur avendo portato alcuni friends non li abbiamo utilizzati.
AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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