Su suggerimento di Karina siamo pronti ad osservare la catena delle Ande prima di arrivare a destinazione, ma il meteo non ci facilita. Nubi e pioggia ci attendono all’atterraggio, che risulta un po’ movimentato. Il tempo a Ushuaia, però, come ci dicono i locali, cambia in un batter d’occhio e in un giorno possiamo vedere tutte e quattro le stagioni.

Il transfer per l’Hotel Hosteria Rosa De Los Vientos ci attende e mentre ci trasporta a destinazione esce anche il sole. Il nostro hotel è in posizione elevata rispetto al porto e al centro nevralgico della cittadina, ma non distante e questo ci permette di muoverci con facilità, sebbene per fare ritorno all’hotel dobbiamo scarpinare in salita. L’hotel è un po’ spartano ma ci sembra più di livello familiare, con la sala colazione con soffitto in vetro che ci regala una bella luminosità. Il ragazzo alla reception parla molto veloce ma è generoso di informazioni, ci indica pure che sul tetto si trova una terrazza coperta da cui si può vedere dall’alto la città. Nella stanza non vi sono termosifoni ma la temperatura è piacevole. La serata dopo una breve passeggiata la terminiamo a cena presso uno dei vari ristoranti consigliati dalla nostra referente Karina.

Una specialità della zona è sicuramente il Granchio reale, detto Centolla, ma si possono trovare anche moltissimi altri piatti di pesce di lago o fiume e carne.
Qui in estate Australe(dal 21 dicembre al 21 marzo) le giornate sono lunghissime, ad esempio a metà gennaio il sole sorge alle 5.30 e tramonta alle 22.00 . Il mattino seguente, dopo una abbondante colazione, ci viene a prelevare Carolina, una guida escursionistica appartenente all’agenzia Canal, che dopo un giro per Ushuaia a raccogliere altri partecipanti del tour di oggi che consiste in una breve escursione a piedi con partenza da Senda Costera, una spiaggia che si affaccia sul Canale Beagle e un giro in gommone su acque tranquille intervallato da un pranzo in riva al lago Acigami.

La nostra guida ci ha spiegato che le due specie di alberi che sono più diffuse nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco sono la lenga e il guindo, due tipi di faggio che sono molto resistenti al vento e alle basse temperature. Per quanto riguarda la fauna, anche qui è limitata a relativamente poche specie. La volpe rossa fuegina ed il guanaco, tra gli uccelli, i condor, le aquile, i falchi, il picchio di Magellano, lo svasso gigante e l’airone cinerino sono quelli più facilmente avvistabili, poi vi sono anche alcune specie introdotte dall’uomo da diversi decenni e sono la volpe grigia, i conigli europei e il castoro che con le sue dighe provoca seri danni ambientali. I castori, importati dal Canada nel 1946, si sono diffusi enormemente per mancanza di predatori e quindi hanno causato molti danni alla vegetazione. Sul sentiero che abbiamo percorso abbiamo incontrato diversi cavalli che vivono allo stato brado.

Arrivati alla fine del sentiero e dopo tutte le spiegazioni su flora e fauna impartite, siamo arrivati sulla sponda del Lago Acigami dove abbiamo pranzato in un igloo riscaldato. Fuori pioveva e noi, dopo un pranzo con prodotti locali, siamo riusciti a montare in uno dei due gommoni e discendere il breve tratto di fiume che separa il lago dalla Baia di Lapataia nel Canale Beagle. Fortunatamente il tratto con l’imbarcazione l’abbiamo percorso con il sole. I due equipaggi dei gommoni erano composti di turisti improvvisati canoisti che si sono dati battaglia, in particolar modo nell’ultimo tratto in mare dove la corrente era più forte.


La giornata si è conclusa a Ushuaia ma non è mancata la sosta presso un torrente dove abbiamo potuto osservare dei castori in azione nelle loro immancabili dighe.

La seconda giornata nella capitale della Terra del Fuoco ci ha permesso di visitare il lago Escondido e il Lago Fagnano (uno dei principali laghi dell’Argentina lungo 98 km). Questa escursione, sempre organizzata dal TO Canal, prevede un’escursione in fuoristrada attraverso sentieri nel bosco nelle vicinanze del lago Fagnano con breve escursione a piedi in autonomia e pranzo al rifugio con prodotti locali. Il lago era molto ventilato e rispetto ai nostri laghi le dimensioni sono notevolmente più grandi e non vi sono centri abitati nel suo periplo a parte alcune costruzioni di servizio per occasionali campeggiatori e fruitori della zona.

La sera cena al Magazzino di RAMOS GENERALES, un locale particolare ricavato da un vecchio magazzino che costruito nel 1906 fu acquistato da Don José de Salomón nel 1917 dopo che il suo primo proprietario, José del Pino, vi visse lì dal 1913. Sito che per molti anni è stata la casa di approvvigionamento, incontro sociale e culturale, svolgendo un ruolo fondamentale nel processo di costruzione della città di Ushuaia. In questo magazzino circolavano personaggi storici, nativi, incontri sociali, rifugio per i più bisognosi, per gli arrivati dal porto, per i cercatori di oro e di chimere, relazione con la prigione della Fine del Mondo e infiniti aneddoti di personaggi e storie di vita che hanno reso mitico questo luogo.

Domenica 21 gennaio, oggi è anche giorno di partenza, è la terza notte che dormiamo qui, in questo viaggio la permanenza massima in un luogo è tre notti e quindi quando ci siamo abituati al posto è già ora di cambiare. La colazione è alle 7:00 e dopo aver lasciato i bagagli in un locale accanto alla reception scendiamo al porto. Stamattina facciamo un’escursione in catamarano sul Canale Beagle. Il Canale di Beagle è uno stretto della Tierra del Fuego, che separa l’isola principale, la Isla Grande, da altre isole minori più a Sud. Insieme allo Stretto di Magellano e al temuto Passaggio di Drake, rientra tra i tre passaggi navigabili in tutto il Sud America, tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Atlantico.


Il Canale di Beagle è lungo circa 240 chilometri ed è largo circa 5 chilometri nel punto più stretto. La breve crociera (durata circa 2 ore e 30 minuti) ci porta prima all’isola Bridges dove sbarchiamo per percorrere un breve tratto a piedi e fare qualche foto; pioviggina e tira vento e rientriamo nell’imbarcazione volentieri. Più avanti arriviamo al Faro Les Eclaireurs dove in un isolotto vicino si possono osservare i leoni marini. Arriva il sole e i turisti scattano moltissime foto con lo sfondo del faro che è il simbolo di Ushuaia. Poi è ora di rientrare, noi abbiamo appuntamento al nostro hotel con il transfer che ci porterà in aeroporto per volare verso El Calafate.