Valle dei Laghi – S.Massenza – Settore Scal – Via Spigolo Maxentia

Mi alzo alle sette, e fuori piove, nuvole basse. Apro il telefono sull’app della provincia e guardo il radar, piove su Bolzano e dintorni ma non vedo pioggia in valle del Sarca. Con calma faccio colazione, alle otto Kurt mi manda un messaggio con la richiesta se riesco ad informarmi se giù in valle ha piovuto o meno. Io ho voglia di arrampicare e contatto l’amico Renato che prontamente mi risponde con una foto della sua stazione metereologica e mi scrive che è tutto bagnato. L’appuntamento è alle nove e quindi sicuramente un po’ di vento asciugherà tutto. Alle nove raccolgo Kurt davanti alla Salewa e ci dirigiamo verso Trento, poi il Bus de Vela e siamo subito a Vezzano. Caffè e cornetto, insieme a Renato ci facciamo quattro chiacchere, fuori non piove e vi sono ampie chiazze di di sereno in cielo. Benissimo ora so che combiniamo qualcosa oggi.

è presente una targhetta con inciso il nome

Obbiettivo di oggi è una via aperta recentemente (agosto 2023), su un settore roccioso a sinistra della Rupe di S. Massenza e subito a destra della falesia “ il giardino delle occasioni perdute”.Gli apritori sono: Massimo Dorigoni, Federica Pincigher e Andrea Bressan.

Kurt sul secondo tiro

La via mi era stata segnalata dall’amico Renato e visto anche il meteo incerto si prestava ad una ricognizione. Il nome “Spigolo Maxentia”mi fa tornare in mente la grappa che il paese sottostante ne è capitale, almeno qui in Trentino.

Il piccolo trasferimento dal secondo al terzo tiro

Ma anche alla madre di S. Vigilio, Vescovo di Trento, santa Massenza che in questo piccolo borgo visse dopo la morte di Vigilio. La descrizione nella relazione cartacea è molto esplicita. GliAll’attacco è presente una targhetta con inciso il nome che si ripete sopra il secondo tiro e alla base del terzo tiro che si riprende dopo una breve interruzione dal sentiero che interrompe la via.

Quarto tiro

La roccia è da bella a discreta su tutti i tiri, la via molto ben protetta con chiodi, dadi incastrati e anche cementati e clessidre. Le soste sono identificabili da cordoni con maglia rapida.Gli ultimi due tiri di 15 metri si possono unire ma noi non lo abbiamo fatto.

Quinto tiro

Alla sosta del terzo tiro ammiriamo un camoscio sdraiato sul sentiero di ritorno di fronte a noi che ci osserva pensieroso. Alla fine della via dopo esserci rifocillati risaliamo la traccia che ci porta poi al sentiero di discesa e abbiamo il sole che ci abbandona solamente quando arriviamo all’auto.

AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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