19 settembre 2023
Il sentiero che porta sotto la Croce di Ceniga era tutto impregnato di pioggia e fangoso, il sole risplendeva e io grondavo di sudore, il sentiero era striato dalle colate d’acqua. La parete per fortuna era già asciutta, la via inizia qualche metro a sinistra della via dell’Arco, e percorre la placca quasi in linea retta verso l’alto. La via è a chiodatura mista, chiodi, fix e clessidre. Incrocia tre vie già presenti sulla parete e più precisamente la via dell’Arco, via Crucis e via Sandra.
Il primo tiro è lungo 30 metri ed è il tiro chiave e le difficoltà si presentano nella parte centrale.

Il secondo tiro parte con uno strapiombo ed è presente una fessura che aiuta ad arrivare a prese più generose in alto, 26 metri .
Il terzo tiro anche questo punta a destra a superare un tetto a gradoni che con delle piccole tacche si riesce a superarlo per poi rientrare a sinistra e proseguire in alto verso la sosta (30 metri) che si utilizza per iniziare le due calate verso la base.È stata aperta da Paolo Loss e Tony Zanetti nel 2022. La roccia è ancora ruvida e merita una ripetizione.

Salendo verso il monte Colt, si superano dei muri di monotiri e finalmente siamo sotto la via prescelta, il nome è ormai sbiadito ma alcuni indizi ci fanno scegliere di attaccare un diedro ben protetto che risulta poi l’inizio della nostra via. Il primo tiro supera un diedro verticale che nella parte finale uno strapiombo obliquo verso sinistra ci impegna nell’uscita , 25 metri 6a poi 6b, 10 fix.

Il secondo tiro parte verso sinistra a superare una placca con evidenti increspature che permettono di alzarsi seguendo una fessura a buchi e un po’ ingombra di vegetazione verso la sosta,che noi abbiamo superato fino a percorrere la cengia per fermarci sotto la parete seguente con sosta su albero, scritta del nome della via,30 metri, 8 fix, 6a.

Terzo tiro, una facile placca ci porta fin sotto uno strapiombo (attenzione dei sassi instabili) che si supera faticosamente verso sinistra uscendo con le mani su rigature un po svase e allungarsi verso la sosta scomoda, 21 metri 8 rinvii 5a, 6b.

Quarto e ultimo tiro, obliquare a sinistra su placche con striature in aderenza e per facili gradoni alla sosta, 18 metri 6 fix 5b e 5a.
La via è carina e molto ben protetta a fix ravvicinati, in alcuni tratti la vegetazione cresce nelle fessure e disturba un po’ ma vale la pena ripeterla. La via è stata aperta da Alberto Damioli nel 2006.
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