07/09/2023

Via aperta di recente da Roly Galvagni sul settore destro della parete e più precisamente a destra della via “Storia di Sofia e l’Aquila” e “via del Vento”.
Il ritorno sul porfido della Tognazza mi fa piacere anche se devo riabituarmi al tipo di arrampicata. Per arrivare all’attacco della via, dopo aver lasciato la macchina al parcheggio di passo Rolle, siamo scesi per la strada asfaltata per circa un chilometro e mezzo per poi tagliare per pendii e andare ad attraversare un cantiere fino a raggiungere il pendio detritico alla base della parete. Alcuni ometti di pietra segnano la direzione e anche con l’aiuto della foto, siamo arrivati direttamente all’attacco dove è presente un fix.
Il primo tiro sale per roccia articolata obliquando a destra fino a raggiungere una placca che porta verso un albero qui un chiodo a pressione protegge il passo in aderenza che si supera con facilità portandosi alla fessura che scende sotto l’albero , da qui poi si traversa scendendo verso la sosta posta nel canalino, sosta su due fix, 35 m. 2 ch. 2 ch a pres. 1 fix e un cordone all’albero, V-.

Il secondo tiro parte con un diedrino che esce poi in placca verticale con spostamento a sinistra per alzarsi poi diritti su roccia appigliata incontrando tratti erbosi ma non troppo fastidiosi che portano alla sosta. Due fix, 28 m. 5 fix e un chiodo V+ e IV -.

La terza lunghezza si inerpica su un diedro che culmina sotto uno strapiombino ben appigliato per poi uscire verso la sosta con un passo più delicato, sosta su 2 fix,20 m. 2ch. 3 fix 1 ch a pr. IV e poi V/V+.

La quarta lunghezza è di trasferimento ma comunque da stare attenti, io ho trovato molta vegetazione e quindi attenzione a dove mettere i piedi fino a una corda fissa che ci indirizza verso la sosta su due fix a destra di uno spigolo(a sinistra e sulla placca vi è la sosta di un’altra via). 20 m. 2 fix, corda fissa, I grado.
Quinto tiro, si sale sopra la sosta e si traversa la placca alzandosi su appoggi evidenti ma un po’ svasi che ci portano verso il diedro che la delimita a sinistra, arrivati al diedro ci si innalza di qualche metro per poi piegare a sinistra verso una strozzatura ma con roccia ben appigliata si rimonta una cengetta da dove spunta un cordone passato dentro ad un chiodo per poi diminuire di difficoltà fino alla sosta . Sosta su due fix ,43 m. 10 fix,3 ch. e 2 ch a pres.,VI poi V+ e IV.

Il sesto tiro supera facilmente a sinistra un tettino sopra la sosta per entrare in un diedro che risulta un po’ delicato nella parte centrale ma il passo è breve e ci si sposta a destra su roccia più articolata che ci porta in sosta. Sosta su due fix, 18 m. , 2ch. 4 fix, VI e poi V.

Il settimo tiro si alza seguendo una fessura che solca una placca, ma gli appigli e appoggi sono ben evidenti e le protezioni si alternano quasi seguendo una logica per ben quattro volte un chiodo e un fix, la fessura poi si infila in una rientranza della parete che forma un diedro fessurato per poi uscire a sinistra su roccia articolata alla sosta. Sosta su due fix, 4 chiodi 4 fix, 40 m., V,V+e III.

Tiro ottavo parte su placca ma rimanendo a sinistra più facilmente si entra in un diedro che poi noi abbiamo seguito fino ad un chiodo per poi salire a destra un po’ faticosamente la fessurina che taglia la placca per poi ritornare a sinistra sopra dove è più facile poi alla sosta su facili rocce con vegetazione. Sosta su due fix , 1 ch a pr 2 chiodi 1 fix, 30 m. IV e V.

Nono tiro, ci si alza dalla sosta e ci si sposta leggermente a sinistra e poi si continua diritti su roccia chiazzata di licheni con fix chiaramente visibili si punta ad una zona con vegetazione e più a sinistra si vede sul pilastro incombente un fix con cordino che ci indica la strada a sinistra e poi facilmente alla sosta di fine via . Sosta su due fix, 8 fix di passaggio, 27 metri V+ poi IV e III.
Numeri della via:
260 metri di sviluppo
220 metri dislivello
15 Rinvii occorrenti solo su quinto tiro
3 h 30 il tempo impiegato
Note:
La via pur essendo alpinistica è molto ben protetta, è facile da seguire per la vicinanza delle protezioni che sono miste chiodi, fix e chiodi a pressione artigianali. È consigliabile portarsi dei friends medio piccoli ma non indispensabile. La via a noi è piaciuta e la vegetazione in parete non è di gran disturbo.
La via è stata aperta dal basso fino a oltre la metà e poi dall’alto in solitaria e finita nell’estate di quest’anno.
AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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