La Parte Oscura della Luna o Crep d’Amri – Colfosco – Val Badia – Via Pachamama

Pachamama che in lingua quechua significa “Madre Terra”.  Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino, quali gli Aymara e i Quechua.

Oggi complice il caldo, abbiamo deciso di andare al fresco ad arrampicare, quindi abbiamo percorso tutta la Val Gardena fino all’omonimo passo e siamo calati in Val Badia ma solo fino al primo paese, Colfosco. Ultimo fine settimana di giugno ma c’era poco traffico e una giornata stupenda, nessun temporale nel pomeriggio. Siamo partiti tardi ed eravamo all’attacco della via a mezzogiorno. Questo settore della parete è stato chiodato di recente e non mi risulta ancora pubblicato e si trova nella parte sinistra. L’avvicinamento è breve (c.a. 20 minuti) dopo aver lasciato la macchina al parcheggio alla stazione a monte della seggiovia Sodlisia. La parete è esposta a nord e quindi quasi sempre in ombra e per questo motivo rimane bagnata a lungo dopo la pioggia ma anche fresca quando, come oggi le temperature sono elevate.

Il settore centrale e di destra aveva visto nascere le prime linee ad opera di Roly Galvagni e Compagni nel 1997 e successivamente fino all’anno 2003 con le seguenti vie Legoland e Hall 9000 nel 1997, Blade Runner nel 1998, indian Summer nel 1999,De profundis nel 2002 e Orwell nel 2003.La via Pachamama e le altre del settore sinistro sono state aperte nel periodo 2017/2020 da R. Galvagni in solitaria. Ho iniziato a rifrequentare il settore nel 2020 dopo che Roly mi aveva chiesto di dare un parere in particolare sui gradi in modo da avere più opinioni da persone diverse.

 All’inizio della via è presente una targhetta con il nome. I primi metri sono un po’ umidi ma non dà fastidio, il primo fix è abbastanza alto ma ci si arriva tranquillamente, la roccia per chi non è mai venuto su questa parete è veramente spaziale, ci si deve abituare ai buchi a volte un po’ umidi ma la solidità è continua.

Emanuela sul primo tiro


Il secondo tiro è quello chiave il primo passo nonostante il fix è a sinistra conviene rimanere a destra per passare più facilmente, poi più sopra un altro passo mi obbliga ad una spaccata con il piede sinistro ma anche qui il passo è subito superato.

Il terzo tiro è veramente meraviglioso, ci si innalza dalla sosta sulla parete nera lavorata a buchi e si obliqua a sinistra per poi rientrare e proseguire su una sequenza di buchi, lame e clessidre che esaltano l’arrampicata, si esce infine su gradoni facili alla sosta.

 

L’ultima lunghezza sale diritta verso i mughi finali dove troviamo una sosta con tre fix. La discesa è in doppia lungo la via con tre calate, la prima di circa 50 metri e le seconde di c.a. 30 m.

L’inizio del terzo tiro
Sulla discesa

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