La settimana scorsa ci eravamo calati lungo la via per pulirla, il lavoro è stato lungo faticoso e sporco. La terra grattata via dalla roccia insieme alle foglie saliva verso l’alto spinta dall’aria più calda ascensionale. Alla fine sembravamo dei minatori. Il risultato comunque ancora non è soddisfacente perche su molti appigli e appoggi la terra è rimasta. Ieri siamo andati a ripeterla in leggerezza, solo rinvii scarpette e casco. Il primo tiro sale su una placca puntando ad un evidente cengia sotto ad un tettino. Dopo i primi due metri attraverso una cengia di detriti si aggira un corto pilastro appoggiato sulla destra e si raggiunge la placca superando un cordone in clessidra e dopo poco un altro sulla sinistra. Un breve passaggio d’equilibrio su delle tacche nette ci permette di arrivare al primo fix, la placca prosegue con delle fessure orizzontali che ci aiutano ad innalzarci su buoni appoggi al successivo chiodo. Più sopra la roccia è un po’ rotta e bisogna fare attenzione a ciò che si tocca ma le difficoltà sono basse e dopo aver raggiunto un piccolo tettino, sulla destra ci si alza verso la cengia finale protetti da un ultimo fix. Sosta su due fix, 25 metri, 4°+ , 2 clessidre 3 fix e 2 chiodi

Il secondo tiro dopo un breve traverso sale su un diedro un po’ strapiombante che termina dopo pochi metri su una cengia e da qui traversando a sinistra alla sosta su due fix. 18 metri, 5+, 1 clessidra e tre fix. Ci si innalza ora sopra la sosta per un diedro che termina sotto ad una pianta, si utilizza per le mani prese poste sulle fessure orizzontali i cui bordi sono ruvidi e ammanigliati. Arrivati sotto la pianta, si attraversa a sinistra tenendo la stessa alla nostra destra e rimontando una piccola cengia arriviamo a moschettonare il fix poco sopra. Ora ci si alza spostandoci leggermente a sinistra su piccole tacche ma su buoni appoggi si arriva sotto un tetto, ora ci si innalza al di sopra di questo con le mani su buoni appigli e ci spostiamo lateralmente a destra verso una rientranza che termina alla cengia di sosta soprastante.Sosta su due fix,22 metri, 6-, 5 fix 2 clessidre un cordone nella pianta.

Sopra la sosta una breve placca ci porta ad un diedro con roccia articolata che ci innalza fino a raggiungere una cengia e sopra di questa con innalzamento su lama e breve spostamento a sinistra ci fa raggiungere la sosta sopra un albero sotto una grande tetto. Sosta su due fix,26 metri, 4/5°, 6 fix e un chiodo.

Il tiro successivo è il tiro chiave della via, i primi metri si superano su due strati di roccia molto porosa che sporgono dalla parete e che anticipano una lama tondeggiante che delimita a sinistra un tetto che dal basso è molto visibile, per me è stata punto di riferimento della linea di salita. Le prese sono discrete e un po’ stondate ma ruvide, permettono di innalzarsi a prendere la lama a mò di dulfer che ci fa salire fino sotto al grande tetto. Gli ultimi metri della lama terminano in un diedro che culmina sotto il tetto dove troviamo un cordone in clessidra. Ora a sinistra la parete strapiomba leggermente ma le mani afferrano il bordo di un canaletto orizzontale che porta a sinistra, il canaletto si rimonta e si pùò tranquillamente appoggiarsi con la schiena, nel contempo si raggiunge il bordo del tetto da cui penzola un cordone legato ad un fix, proprio sul bordo una lista orizzontale permetta una buona presa per entrambe le mani ma poi ci si deve alzare in alto a destra dove troviamo prima una presa per due falangi e poi più su un buco non eccezionale, a sinistra in alto troviamo una tacca che ci permette alzandoci con i piedi di afferrare un buco che forma una clessidra con un cordone . Un buco obliquo a destra in alto può far comodo per innalzarsi verso la sosta dove prima troviamo un fix provvidenziale. Sosta su 2 fix, 20 metri, 7- o A0 6 fix e 2 clessidre.

La sesta e ultima lunghezza è praticamente uno scivolo da piscina, un budello semitondo che ci porta fino al Guard-rail della strada soprastante. La partenza è facile su una paretina di zolle di terra e erba che ci innalza verso lo scivolo, le protezioni sono numerose un paio di chiodi, un fix alcune clessidre e dei cordoni su alberi. Quando iniziamo ad entrare nello scivolo ci troviamo avvolti dalla roccia lisciata dall’acqua ed alcune fessure orizzontali che in più punti lo tagliano ci permettono di progredire verso l’alto fino a raggiungere il muro di sostegno della strada e la sosta su guard rail. 28 metri,5+, due chiodi, tre clessidre un fix e tre alberi.

Note: La via è carina, il percorso ha un carattere esplorativo per questo settore e probabilmente si presta per altre salite però si dovrà tener conto che la parete è maggiormente infestata da piante e comporta un lavoro di pulizia più elevato rispetto ai settori privi di vegetazione.
AVVERTENZE
L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
Le relazioni delle escursioni, ascensioni e arrampicate sono il frutto della nostra personale ed estemporanea esperienza e non possono essere considerate inconfutabilmente attendibili. Tutte le notizie vanno valutate e verificate sul posto di volta in volta, e da persone esperte, prima di intraprendere qualsiasi percorso.
Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia inconveniente, incidente, perdita o danno risultanti dalle informazioni contenute nella presente relazione.