Via Sandra – Drò – Croce di Ceniga

Con Kurt ci eravamo visti in palestra d’arrampicata ed avevamo deciso per giovedì, io avevo detto che visto che la settimana precedente sono rimasto a riposo perché non mi sentivo proprio bene, che avremo fatto un paio di vie corte alla Croce di Ceniga . Lui aveva scelto la Via dell’Arco mentre io la via Sandra. Le abbiamo programmate partendo dalla più difficile che era la via Sandra. Per arrivare alla base di questa prima via abbiamo parcheggiato al primo parcheggio sulla strada per il paese di Arco provenendo da Ceniga e quindi dal ponte Romano. Lasciata la macchina ci siamo incamminati verso Nord , quindi verso il ponte Romano per poi prendere a sinistra il sentiero 431 per Laghel, terminato il tratto cementato e dove il sentiero indica verso destra noi abbiamo proseguito diritti su largo sentiero sterrato che dopo pochi minuti sulla destra di diparte una traccia(ometto di sassi)che sale e dopo ulteriori dieci minuti circa sulla destra abbiamo preso un’altra traccia segnata con bollino azzurro che attraversando un ghiaione in mezzo alla vegetazione porta sotto la parete(falesia), noi abbiamo proseguito a sinistra seguendo la traccia che poco più in alto porta alla nostra via(nome alla base).

La prima lunghezza si svolge lungo una rampa sotto uno strapiombo verso sinistra (faccia alla parete). Parte Kurt e poco dopo lo raggiungo alla sosta, il tiro non difficile su roccia ottima ed è protetto da cinque cordoni in clessidra, un passo un po’ più delicato si trova poco prima di arrivare in sosta su due fix(20 m. VI-).

Primo tiro

Dalla sosta si attraversa subito a sinistra su roccia solida e ben appigliata, i piedi stanno bassi e addirittura si poggiano su un bell’appoggio stabilizzato, si obliqua sempre a sinistra e si risale un pilastro che richiede al suo termine un po’ di concentrazione per il passo non scontato ma sempre ben protetto. Una breve cengia e si rimonta una breve pilastrino per arrivare alla sosta. La relazione dice VII- VI 30 m. 5 clessidre e 5 spit,ci sta.Mentre ci passiamo il materiale alla sosta un farfalla viene a farci visita e a tutti i costi sceglie di posarsi sul reverso .

Sosta secondo tiro

Il terzo tiro, si attraversa a destra fino alla base di una fessura che delimita a destra una parete nera un po’ strapiombante protetta da diversi cordini. La fessura si arrampica abbastanza agevolmente mentre l’uscita dove la parete si inclina ed il lato sinistro diventa un bordo un po’ stretto si fatica un po’ a sgusciare fuori e la fessura diventa lama e ci si può proteggere con friends e si arriva facilmente alla sosta, (20 m. 4 clessidre ed un chiodo).

Terzo tiro

Quarto tiro, si sale a sinistra della sosta zigzagando per terminare sotto uno strapiombo ad arco dal quale si esce a sinistra alla sosta sotto un tettino triangolare,(20 m. 8 rinvii VI).

Quarto tiro


Quinto tiro,si esce a sinistra dalla sosta e si sale la parete verticale puntando poi a sinistra in direzione di una evidente fessura obliqua che la si percorre fino a sostare scomodamente all’uscita, (30m. 9 rinvii V+).

Quinto tiro

Sesto tiro, dalla sosta si sale superando agevolmente una lama che ci permette attraverso la rampa seguente di arrivare ad un muretto che lo seguiamo su appigli sempre più gratificanti fino all’uscita sosta su due clessidre con cordoni, (25 m. 5 rinvii VI).

La discesa avviene salendo qualche metro verso la croce di vetta e seguendo il sentiero 431 per Ceniga, il sentiero scende un po’ ripido fino ad una strada forestale che si segue a destra e al bivio per il Maso Lizzone si va a destra e si arriva al Ponte Romano.

AVVERTENZE: L’alpinismo è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con la dovuta preparazione ed esperienza.
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