Arco – Parete di S.Paolo – via Ruggero

Ruggero, è il ristoratore del locale “La Lanterna” situato proprio sotto la parete di S.Paolo. Nelle nostre chiaccherate invernali, è stato proprio lui a suggerirci di andare a ripetere questa via, che a suo dire , meritava di essere più frequentata. Certo che necessita di una pulizia specialmente nei tiri più facili, dove la vegetazione e la terra hanno preso il sopravvento. Siamo partiti per questa avventura anche un po’ per dare soddisfazione a Ruggero, ma anche per la curiosità di vedere come sono le difficoltà e lo stato delle protezioni. Alla partenza è stata posta una vera e propria insegna con il nome della via.

Il primo tiro parte con 7a e 6b+, dopo il primo fix, la difficoltà mi obbliga ad azzerare sul secondo, per arrivare al terzo ho dovuto faticare non poco anche con un cordino a mò di staffa.

I movimenti più sopra sono sempre tirati, vedo un po’ a sinistra in alto un filetto di fix con un dado ma niente piastrina, forse è un tentativo? Piego a destra dove ci sono dei cordini anneriti dal tempo in clessidre , guardo sopra e vedo che i fix continuano ma io ho pochi rinvii. Decido di fare una sosta su clessidre e recupero il mio compagno.

Si procede in verticale e dopo un risalto troviamo il punto di riposo. Sulla destra di questo tiro ho notato una variante più facile che però abbiamo deciso di non percorrerla per salire l’originale.

Mi alzo con fatica e cerco a sinistra, vicino a dei rami un appiglio che mi permette poi di uscire a destra dove ho messo il rinvio, supero una cengia e un’altra balza per arrivare alla sosta alla base del grande diedro che caratterizza la via.

                                                       Terzo tiro il grande diedro che caratterizza la via

Parte Kurt e sento che dopo un po’ esulta per la bellezza della roccia, sale in alto, le protezioni sono numerose fino a che non lo vedo scomparire sopra l’albero che si trova sopra lo strapiombo. Si ferma e sosta, ma quando lo raggiungo, vedo che poteva proseguire nel camino che esce su una cengia.

                                                                                        Terzo tiro parte alta del diedro

Vado avanti io e lo recupero alla base di un muro verticale. Mi alzo al primo fix, poi vedo una lunga fettuccia che penzola da un altro fix, è scolorita e non da nessuna fiducia, mi alzo e inserisco il rinvio nella piastrina e mi assicuro, tolgo la fettuccia e inserisco uno spezzone di cordino, poi mi alzo e il muro è sotto di me, continuo su facili rocce sporche ed arrivo ad una sosta.

                                                                                Quinto tiro strapiombo marcato

Il tiro successivo parte con uno strapiombo marcato (6a) poi si esce a sinistra su facili rocce. Il tiro successivo di facili placche ci fa arrivare sulla cengia sotto la fessura finale dove troviamo il libro di via.

                                                                                     Libro di via prima dell’ultimo tiro

Kurt mi cede l’ultimo tiro. Sono stanco anch’io, e vedo la fessura molto ben protetta e appigliata, ma salendo ad un certo punto mi fermo e riposo, riparto e dopo qualche metro siamo in cima. Bergheil!

                                                                                              Fessura finale