Persa l’occasione sabato scorso quando, arrivati alla base della via Claudia 22, alla parete del Pezol abbiamo ripiegato su Ciao Rita per le troppe cordate che impegnavano la via, oggi siamo convinti a riprovarci.
Partenza da Bolzano e fermata d’obbligo per il caffè al “bar delle placche”, incontriamo Luca e Giovanni che hanno la nostra stessa idea. Dico ad Emanuela che se la via è occupata anche questa volta, cambiamo itinerario. La mia idea sarebbe quella di fare la Cresta del Pezol, via facile e poco menzionata e a detta di qualcuno abbastanza discontinua.
Parcheggiamo la macchina lungo la strada e ci avviamo verso la base della parete dove troviamo due cordate che hanno appena iniziato la via. Immediatamente anche i nostri amici incontrati al bar giungono sul posto e tutti d’accordo non ci accodiamo alle cordate che ci precedono.
Luca e Giovanni scelgono la vicina via Dassati mentre noi improvvisiamo per una nuova via, “Clessidra” che attacca un po’ più a destra. Questa via non è ancora stata pubblicata e sembra che gli apritori siano gli stessi della via Claudia 22.

Abbiamo nel cellulare uno schizzo fatto in maniera un po’ frettolosa e lo seguiamo. La via attacca qualche metro a sinistra della via Ciao Rita, i primi metri sono ancora un po’ sporchi di terra ma con un po’ di pioggia si puliranno. Il primo tiro sale su roccia articolata e un po’ adagiata per c.a. 20 metri con difficoltà di 4 e 5+ con tre fix a protezione.

Ora si sale diritti, la parete è verticale e la difficoltà è di 6° gli appigli e gli appoggi sono buoni e ruvidi poi si traversa leggermente a destra, ora ci troviamo davanti ad una bella placca e con appigli dapprima da cercare dove la roccia è frastagliata e poi nella placca con punti più obbligati ed evidenti (diff. 6,6+/7e 6-).

La lunghezza successiva è più facile e meno continua su roccia appigliata (4 e 5+).La sosta la faccio al primo ancoraggio ma dopo dieci metri di facile boschetto ne troviamo un altro proprio sotto la parete.
Il seguente, secondo me è il tiro chiave della via, inizia salendo un piccolo muretto sotto uno strapiombo con andamento verso destra, poi si prosegue in dülfer fino a moschettonare un cordone, si sale ancora con andamento prima a sx e poi a dx, ora si punta ad un albero ma si vedono comunque i fix, ora le difficoltà si abbassano e arrivo in sosta (6,7,6+,5+ e 5).

Il quinto tiro attraversa a sinistra con difficoltà di 4 e sosta dopo circa 25 metri, noi abbiamo proseguito verso l’alto per facile rampa fino ad una radura.
Risalendo poi il pendio e avvicinandoci alla parete terminale, si trova un’altra sosta e sulla parete la scritta “clessidra”. Ultimo tiro (settimo)bella placca iniziale con prosecuzione su rocce più articolate fino ad uscire sulla radura terminale, ( 5 e 4).

La discesa come per tutte le altre vie si raggiunge il traliccio dell’alta tensione e per facile sentiero si ritorna alla strada. Intanto giù in valle al campo sportivo, si sentono le urla di incitamento dei tifosi alla propria squadra di calcio.
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